Smuraglia: "Sul Corriere della sera è apparso un articolo fatto di cose immaginarie, di straordinarie contraddizioni e di un sospetto rispetto per la Resistenza. Così va il mondo..."
Sul Corriere della Sera è apparso un articolo intitolato, nientemeno, “L'ANPI, il Referendum e le tessere immeritate”; un articolo fatto di cose immaginarie, di straordinarie contraddizioni e di sospette attestazioni di rispetto nei confronti di chi ha fatto la Resistenza. Secondo l'autore, è grottesco non l'ANPI, ma chi “pretende di parlare a nome dei partigiani senza essere stato partigiano”. Ma di chi mai si tratterebbe? Non lo so; io non conosco nessuno (a partire da me stesso) che si pronunci per il NO in nome dei partigiani. Per carità, ognuno espone le sue idee, partigiano o no; e credo proprio che abbia il diritto di farlo. E se è iscritto all'ANPI non è certo una colpa e non significa affatto che se apre la bocca lo fa a nome di tutti.
Lo stesso autore parla, a proposito della decisione adottata dall'ANPI nel 2006 di ammettere anche gli antifascisti che si riconoscono nelle finalità dell'ANPI (antifascismo, difesa della Costituzione, ecc.) di una decisione “sciagurata”, ancorché animata (bontà sua) da buone intenzioni. Perché mai una parola così forte per definire una scelta che ha consentito di tramandare la memoria, di diffondere la conoscenza di quella pagina meravigliosa che è stata la Resistenza (che tanti, purtroppo, tentano di ignorare o sminuire), di agire per la difesa e l'attuazione della Costituzione (che tanti, purtroppo, invece di attuare cercano di stravolgere)? Così vanno le cose del mondo e forse è difficile far capire a chi non vuol capire che non esiste affatto una pretesa di ottenere “un'attenzione maggiore di quella riservata ad altri”, ma solo l'intento, esplicito e dichiarato e senza pretese, di evitare uno stravolgimento della Costituzione.
Carlo Smuraglia
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