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Smuraglia: "Abbiamo la data. La peggiore, perché è la più lontana e tutto continua ad essere incentrato sul referendum, mentre il quadro economico, politico e internazionale è sempre più complesso"

Abbiamo finalmente la data. Naturalmente è la peggiore, anche se almeno rappresenta un punto fermo, perché è la più lontana e tutto continua ad essere incentrato sul referendum, mentre il quadro economico, politico e internazionale si presenta sempre più complesso. Ma tant'è: evidentemente insicuro e preoccupato, il governo voleva guadagnare tempo, dimostrando ancora una volta di anteporre interessi di parte a quelli generali (basti pensare che appena due mesi fa, si parlava del 2 ottobre).

D'altronde, tutto torna, così come il quesito che riproduce l'intero titolo della legge (non è vero che si trattava di una soluzione obbligata), che è praticamente uno spot promozionale per il SI', anche se evidenzia la straordinarietà di un quesito che dovrebbe essere omogeneo e di facile comprensione e così è solo un pasticcio di netta impronta populista.

“Ce ne faremo una ragione”, comunque procedendo con serenità e fermezza nella nostra campagna referendaria, decisi – nonostante tutto – a vincerla. Alla fine, qualche settimana in più sarà utile per controbattere l'insistente propaganda, condotta con ogni mezzo (ricatti compresi), che vanno portando avanti i sostenitori del SI'.

Carlo Smuraglia

(da ANPInews n.216 - 27 settembre /4 ottobre 2016)

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