Paolo Antonio Renzi
Paolo Renzi – già militare di leva nei reparti di Fanteria e reduce della Grande guerra, nel corso della quale fu ferito e promosso al grado di caporal maggiore – durante il secondo conflitto mondiale fa l'operaio e risiede nel quartiere Centocelle, a Roma, con la famiglia e una bambina di cinque anni.
All'indomani dell'8 settembre '43, organizzò una ventina di uomini, tra graduati, soldati e civili, che si nascondevano e avevano la loro base in una grotta sottostante la sua abitazione in via Valmontone, 37. Il gruppo costituiva di fatto il IV Settore dell'8ª Zona del Partito d'Azione, sotto il comando dell'avvocato Andrea De Gasperis, e compì azioni di sabotaggio all'interno dell'aeroporto di Centocelle e del forte di Acquasanta, presidiati dai nazifascisti. In seguito all'arresto del comandante, il 26 ottobre, Renzi perse i contatti con il Pd'A e ne stabilì di nuovi con Giuseppe Gracceva, a capo dei partigiani dell'O.M.P.S.I.U.P. che nella Capitale rappresentavano le Formazioni Matteotti del Partito socialista, e con il magistrato Mario Fioretti, poi assassinato da un fascista della GNR in piazza di Spagna il 4 dicembre.
Qualche giorno prima, il 28 novembre, tradito da una spia, anche Paolo Renzi è arrestato, malmenato davanti ai suoi familiari e condotto nella prigione di via Tasso. Posto a confronto con l'avvocato De Gasperis e malgrado la minaccia delle armi e le brutali percosse, riuscì a non farsi sfuggire alcuna confessione, fino a restare tramortito e sanguinante a terra. Tradotto a Regina Coeli, subì ulteriori interrogatori, confronti e torture ma non rivelò mai nulla dell'organizzazione partigiana, come allo stesso De Gasperis testimoniarono con ammirazione Italo e Spartaco Pula, Aldo Ercoli e Domenico Ricci, tutti reclusi nello stesso carcere, prima di essere trucidati alle Fosse Ardeatine. L'identico, estremo sacrificio toccò a Renzi, fucilato a Forte Bravetta il 31 gennaio 1944.
L'anno dopo, liberata Roma, a Paolo Renzi fu attribuito il Certificato di Apprezzamento rilasciato dall'Ufficio Servizi Strategici (OSS) degli Stati Uniti d'America. Nel dopoguerra è stato proposto per la concessione della MOVM dai comandanti De Gasperis e Gracceva (che rifiutò la sua perché altri l'avevano meritata di più), gli è stata conferita invece la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria (7 marzo 1975).
Nel 2015 il suo quartiere, Centocelle, lo ha commemorato nel 71° della scomparsa.
(DDP)