Bianca Guidetti Serra
Era diventata antifascista giovanissima, per reazione al varo delle leggi razziali volute da Mussolini con l'avallo della monarchia. Quando sui muri di Torino apparvero i primi manifesti antisemiti, Bianca - con la più giovane sorella Carla (che avrebbe poi sposato Paolo Spriano), con Alberto Salmoni (che sarebbe, in seguito, diventato suo marito) e altri giovani - si mise metodicamente a strapparli. Forse in questa determinazione (che la polizia, per fortuna dei ragazzi, considerò soltanto un atto di vandalismo), giocò l'amicizia con Primo Levi. Fu comunque per Bianca e per alcuni dei suoi amici l'inizio di una presa di coscienza e di un impegno per i diritti dei cittadini, la democrazia, la libertà e la giustizia che non si sarebbe affievolito con gli anni. Quando, dopo l'armistizio, cominciò la stagione della Resistenza, Bianca Guidetti Serra entrò a far parte dei "Gruppi di difesa della donna". Una attività clandestina che, come ha dichiarato in un'intervista (rilasciata alla vigilia della pubblicazione del libro, curato da Santina Mobilia, che ha per titolo Bianca la rossa), "era un modo di coniugare la guerra di liberazione con tipiche rivendicazioni femministe". La diffusione di un bollettino ciclostilato, brevi comizi volanti per i quali l'avvocatessa Guidetti Serra (si era laureata nel luglio del 1943), fu più volte fermata - sempre cavandosela - caratterizzarono per Bianca il periodo dell'occupazione nazifascista. Dopo la Liberazione, l'impegno professionale e politico. Nelle fabbriche torinesi per assistere gli operai per conto della Camera del lavoro; nel 1949 la partecipazione alle lotte contadine nel Meridione; negli anni Settanta la battaglia contro le schedature politiche degli operai alla FIAT. E ancora, l'impegno nel Consiglio comunale torinese e in Parlamento, per il Partito Comunista Italiano e per Democrazia Proletaria. Sempre come indipendente, perché, come è stata definita, Bianca Guidetti Serra è, in primo luogo, "l'avvocato dei diritti". Di lei si possono leggere: Compagne, pubblicato da Einaudi nel 1977 e Le schedature Fiat - Cronache di un processo e altre cronache, uscito nel 1984.