Giuseppe Codacci Pisanelli
Cresciuto a Roma in una famiglia di origini salentine, Codacci Pisanelli era stato mobilitato in Africa settentrionale dove, come capitano di cavalleria, aveva prestato servizio dal febbraio del 1941 al giugno 1942. Al momento dell'armistizio si trovava nella Capitale ma riuscì ad attraversare la linea del fronte e a collegarsi a una delle formazioni dell'Esercito Italiano operative al Sud. Come riporta la motivazione della Medaglia di Bronzo al VM, accompagnò e guidò i reparti sulle prime linee, prodigandosi con ogni mezzo tra le truppe e portandosi sotto il fuoco avversario fino alle posizioni più avanzate. Inoltre in qualità di ufficiale addetto alla propaganda presso il Comando della Divisione “Pavia”, durante le missioni assolse a compiti delicatissimi e ad alto rischio. Al termine del conflitto, come osservatore del nostro Esercito, Codacci Pisanelli seguì i processi internazionali di Dachau e di Norimberga.
Laureato in Giurisprudenza e Scienze sociali, nell'immediato dopoguerra assolse l'incarico di pretore a Tricase (LE) e fu rettore del Consorzio universitario salentino.
Sicuramente il più autorevole esponente della Democrazia Cristiana in provincia di Lecce e nell'intero Salento dopo la Liberazione, Giuseppe Codacci Pisanelli ha fatto parte della Assemblea Costituente, componente della “Commissione dei 75” nella Seconda Sottocommissione (Organizzazione costituzionale dello Stato), e ha rappresentato il suo partito dalla I alla VI legislatura repubblicana, svolgendovi vari importanti incarichi e facendo parte di più governi come ministro: alla Difesa con De Gasperi nel 1953; ai Rapporti col Parlamento nel terzo e quarto Ministero Fanfani e nel primo Ministero Leone.
Dal settembre 1957 al novembre 1962 ha presieduto l'Unione interparlamentare e dal 1962 al 1968 è stato sindaco di Tricase, il comune del Salento di cui erano originari i Codacci Pisanelli.