Mike Bongiorno
Il suo vero nome era Michael Nicholas Salvatore Bongiorno. Statunitense naturalizzato italiano (la madre era torinese e il nonno paterno siciliano), era tra i volti più noti della nostra TV. Era tornato, ancora piccolo, con la mamma a Torino, e vi aveva frequentato il Liceo classico. Sfollato con la madre sulle Alpi piemontesi, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impegnato come staffetta tra le formazioni della Resistenza e gli Alleati, che raggiungeva in Svizzera. Catturato a Cravegna (Novara) durante una di queste sue missioni, Bongiorno, che stava per essere fucilato, si salvò perché gli agenti della Gestapo gli trovarono addosso documenti americani.
Dopo sette mesi trascorsi nel carcere di San Vittore, Mike fu destinato alla deportazione in Germania. Nel settembre del 1944 passò per il campo di concentramento di Bolzano di dove, dopo essere stato tenuto in isolamento per un paio di settimane, fu deportato a Reichenau. Nell'inverno il trasferimento nel lager di Spittal, dal quale poté uscire nel gennaio del 1945, grazie a uno scambio di prigionieri. Tornato negli Stati Uniti, dove c'era suo padre, Bongiorno cominciò, a New York, a collaborare alle emissioni radiofoniche in italiano de La voce dell'America. Il lavoro, dal 1946, presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano, fu una sorta di trampolino di lancio per la TV di Stato italiana.
Nel 1953 la prima trasmissione per la RAI con Arrivi e partenze e, a seguire, i successi di pubblico con trasmissioni quali Rischiatutto, Scommettiamo? e con la conduzione di ben undici edizioni del Festival di Sanremo. Il passaggio alla TV commerciale non ne ha ridotto la popolarità, che non si è affievolita neppure dopo la rottura con Mediaset alla fine del 2008.
Mike Bongiorno, che nel 2003 ha ottenuto la cittadinanza italiana, è stato laureato "honoris causa", nel 2007, dall'Università IULM di Milano. Nello stesso anno ha pubblicato presso Mondadori un volume di memorie, La versione di Mike, nel quale largo spazio è dedicato al periodo della guerra, della Resistenza e della deportazione.
È spirato per un infarto mentre si trovava in vacanza nel principato di Monaco.