Lionello Venturi
Si era laureato nel 1907 e fece, per qualche tempo, l'ispettore delle Belle Arti a Urbino. Si diede quindi all'insegnamento a Torino, come professore universitario. Volontario nella Prima guerra mondiale, all'indomani del conflitto acquistò fama crescente come studioso di storia dell'arte e critico.
Nel 1931, quando gli insegnanti furono chiamati a prestare giuramento di fedeltà al fascismo, Lionello Venturi fu uno dei 13 professori universitari, sui circa 1200 nell'organico, che rifiutarono sdegnosamente. Dovette per questo lasciare la cattedra ed emigrare in Francia. Vi restò sino al 1939, quando prese la via degli Stati Uniti, alla vigilia dell'invasione nazista della Repubblica transalpina. Negli USA, Venturi continuò ad insegnare storia dell'arte e si impegnò anche in una intensa attività politica nella "Mazzini Society".
Tornato in Italia subito dopo la Liberazione, succedette al padre, Adolfo, nella cattedra presso l'Università di Roma. Mantenne l'incarico per un decennio, lasciando una ricchissima produzione di libri e saggi sulla storia dell'arte e della critica d'arte e fu membro dell'Accademia dei Lincei.
Porta il suo nome, in via Giuseppe Verdi a Torino, un palazzo di quella Università.