L'aria pulita del 25 aprile
Se a Roma spuntano i manifesti con i fasci littori, a Corsico (Milano) si bruciano i tricolori sul monumento alla Resistenza. Non è solo un’Italia sempre più confusa e incarognita quella che oggi viviamo. È un’Italia dove si tenta costantemente di abbassare il senso della ripugnanza verso la lugubre ideologia del fascismo e il suo carico di lutto e di distruzioni.
Non è vero che gli zombi vivono solo nei film horror. Nella nostra classe politica, in questi anni, si sono moltipilicati. A tutti i livelli. Zombi magari ignoranti ma con le idee chiare. Che seminano fantasmi e paure con scientifica precisione. Con un solo obiettivo: conquistare nuove posizioni di potere. Zombi, certo, che talvolta fanno ridere.
Come quell’assessore alla cultura del Comune di Cusago - che per inciso è guidato da un centro-destra - nella ricca provincia di Milano, che ha fatto stampare per celebrare la liberazione dal nazifascismo un manifesto dove sullo sfondo di un pensieroso eroe dei due mondi si legge: "1860 Garibaldi libera l'Italia meridionale dai Borboni" e subito sotto "25 aprile 1945 la Liberazione". Dove sia il nesso è inutile chiederselo.
E comunque, In fondo, nello stupidario della povera italietta di oggi, il nostro assessore è perfino riuscito a farci sorridere.
Facevano, invece, solo cupa tristezza i manifesti fascisti che sono stati affissi sui muri della Capitale. “25 aprile… Buona Pasquetta” recitavano con tanto di punti esclamativi a forma di fasci littori…
Un’incidente di gruppuscoli che sentono il clima amico? Beh, qualche giorno prima cinque deputati non avevano chiesto ufficialmente di riavere la libertà di rifondare il partito fascista? La si rigiri come si vuole ma una certa coerenza di scopo – lo si deve ammettere - è trasparente.
Zombi pericolosi perché, appunto, ogni giorno mettono alla prova la capacità di reazione di un paese stressato e disorientato da quindici anni di false promesse e di autentiche bugie. Ma anche dal senso di impotenza di un’opposizione che fatica a coagularsi in una visione strategicamente convincente.
Zombi senza memoria. Anzi, che la memoria vogliono perdere. Sempre a Milano succede che in quella Loggia dei Mercanti dove sono incisi i nomi dei martiri della libertà il Comune vorrebbe fare un bell’ufficio turistico.
Un clima scoraggiante ma perfetto per gli zombi adulatori del capo che tutto può, compreso concedere una comoda poltrona ben retribuita. Già, i giudici brigatisti. Dimenticando e facendo dimenticare i giudici assassinati dai brigatisti veri!
Ma l’Italia è anche quella di una sconosciuta signora che il 23 mattina è salita sui gradini del Palazzo di giustizia di Milano e ha lasciato un mazzo di fiori legato con un nastro bianco su cui era scritto: “In memoria di chi per difendere i valori della giustizia ha perso la vita”. Ha lasciato la sua testimonianza e, silenziosa come era arrivata, se n’è andata.
Già, l’Italia è anche quella che il 25 scende in piazza, che sfila e canta bella ciao. L’Italia pulita che gli zombi non possono sopportare. Che temono. È l'Italia che li sconfiggerà.
Mi.Urb.