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AnpiLibri

Sabato 25 maggio 2024 - alle 16:30

Casa della Memoria - Via Federico Confalonieri, 14 - Milano

AnpiLibri
presentazione del libro
Red Star Press 2024

Piazza della Loggia: Cinquant'anni dopo
Dall'azione eversiva all'ombra della NATO delle organizzazioni neofasciste, all'attuale disegno di affossamento della Costituzione: il filo nero delle stragi in un Paese a sovranità limitata

di Saverio Ferrari e Pietro Garbarino

Coordina l'incontro con gli autori Angelo Longhi

La strage di Piazza Loggia del 28 maggio 1974, nel centro di Brescia, colpì direttamente una manifestazione sindacale antifascista con un alto numero di vittime e di feriti (8 morti e 104 feriti). Un atto di “guerra civile” teso a far precipitare il Paese dentro a una svolta autoritaria, in una fase storica in cui l’Italia stava vivendo una straordinaria stagione di democratizzazione e di superamento degli effetti residui dei regimi monarchico e fascista. Solo a conclusione di un lungo e tormentato percorso giudiziario si è arrivati il 22 giugno 2017 alla definitiva condanna all’ergastolo di due appartenenti al gruppo di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, la “Fonte Tritone” del SID, il servizio segreto militare.
Un’inchiesta stralcio ha ora portato a due nuovi indagati: Marco Toffaloni e Roberto Zorzi, a loro volta orbitanti nell’area di Ordine Nuovo. «L’impianto accusatorio che emerge» - hanno sottolineato gli inquirenti - «inserirebbe la posizione degli odierni indagati, senza fratture, nel quadro già tracciato dal precedente processo». A cinquant’anni dai fatti, grazie a queste ultime indagini, l’intreccio tra neofascisti, apparati statali e servizi segreti, è emerso definitivamente, svelando la vera natura di Ordine Nuovo, l’organizzazione fondata dall’ex repubblichino Pino Rauti, poi deputato del Movimento Sociale Italiano, di fatto una struttura paramilitare cresciuta all’ombra della NATO. Da allora il cammino della reazione ha proseguito con altri drammatici attentati fascisti che hanno ancora insanguinato l’Italia, fino alla stazione di Bologna (2 agosto 1980), ma anche con le bombe mafiose nei primi anni Novanta. Un filo nero che continua a dipanarsi con i ripetuti attacchi alla Costituzione e le proposte odierne di riforme istituzionali, dal premierato all’autonomia differenziata.
 

Allegati
Locandina (1.54 MB)