"Bella ciao" trasformata in pubblicità
Sorpresa non proprio piacevole: il refrain della pubblicità di Agenti.it trasmessa da alcune radio nazionali è piuttosto monotono ma a dargli ritmo ci pensano le note di una canzone insospettabile: 'Bella ciao', il canto popolare diventato l'inno della Resistenza e del movimento partigiano italiano.
La cosa non ha fatto piacere all'Anpi. ''Non si può fare una storpiatura così dissacrante della canzone che rappresenta un valore per la nostra Repubblica", dice Luciano Guerzoni, vicepresidente dell'Anpi.
"Si tratta - spiega - di un uso assolutamente improprio di una sigla musicale che ha grande rilevanza etica e nazionale, non solo per noi dell'Anpi, ma per tutto il Paese. Sia chiaro che non ho nulla contro gli agenti commerciali - aggiunge Guerzoni - ma bisognerebbe evitare di strumentalizzare e piegare a esigenze privatistiche questi simboli".
"Sono stati fatti tanti studi attorno a questa canzone - spiega Guerzoni - e può darsi anche che ci sia la possibilità normativa per utilizzarla, ma questo comunque non può far ignorare, né dileggiare il senso nazionale che scaturisce da essa".
A scegliere il motivetto, i responsabili della comunicazione del portale Agenti.it tra. Che spiegano: "Volevamo creare semplicemente un tormentone che avesse una melodia orecchiabile". "Sinceramente - aggiunge - non abbiamo pensato che potesse infastidire qualcuno e la nostra iniziativa non ha alcun significato politico". Una scelta casuale, insomma, determinata anche dal fatto che l'inno 'Bella ciao' ''è privo di diritti d'autore, quindi utilizzabile da chiunque lo desideri a scopo commerciale''.
La pubblicità radiofonica di Agenti.it con 'Bella ciao' è la prima di una serie di ritornelli che andranno in onda poco alla volta e seguiranno tutti lo stesso schema: un coro che canta di 'agenti commerciali e aziende' su melodie popolari italiane già molto note al pubblico.