Diplomazia clandestina
di Emilio Lussu, Baldini & Castoldi, 2010, pp.128, euro 15,00
Durante la lotta al fascismo, ci fu una “resistenza prima della Resistenza”. Fu una battaglia quotidiana, fatta non di azioni militari ma di strategia e programmazione politica. Una “diplomazia clandestina” con la quale gli antifascisti italiani cercarono di ricollocare nel panorama delle potenze occidentali il proprio Paese, in previsione della caduta del regime. A questa missione diplomatica, gli esuli italiani scelsero Emilio Lussu, uomo carismatico, eroe della prima guerra mondiale e protagonista di una avventurosa fuga dal confino di Lipari. Dopo essere riuscito ad abbandonare la Francia occupata, Lussu viaggiò attraverso i paesi in guerra per cercare appoggi internazionali alla futura Italia libera.
In questo libro, Lussu ripercorre la sua esperienza come “ambasciatore della Resistenza”, lasciandoci il documento, tra riflessione politica e racconto picaresco, della ricerca di un bene assoluto: la libertà.
Emilio Lussu nel 1919 fondò il Partito sardo d’Azione. Deputato nel 1921, fu tra gli antifascisti più energici e fece parte della secessione aventiniana. Con altri esuli fondò a Parigi il movimento “Giustizia e Libertà”. Fu ministro nel Governo Parri e nel primo Governo De Gasperi.