Giustizia. Il nostro bene comune
di Michael Sandel, Feltrinelli, 2010, pp.332, euro 25,00
Alla Harvard University è particolarmente frequentato il corso propedeutico “Justice” di Michael Sandel, le cui lezioni sono alla base di queste pagine. Il segreto di tanto successo sta nella capacità di Sandel di collegare i più importanti interrogativi della filosofia politica alle questioni più scottanti del nostro tempo.
Questo libro è una ampia e appassionata esplorazione del ruolo e del significato della giustizia nella società contemporanea e un invito ai lettori di qualunque convinzione politica a ragionare sulle controversie e su i dilemmi etici del nostro tempo, mettendosi in gioco, considerandoli parte di un rinnovato impegno civile.
Scrive Sandel: “Chiedersi se una società sia giusta significa chiedersi come distribuisce le cose a cui diamo valore: il reddito e la ricchezza, i doveri e i diritti, il potere e le occasioni, le cariche e gli onori. Una società giusta distribuisce questi beni nel modo giusto, dando il dovuto a ciascuno e a ciascuna; le difficoltà sorgono quando cominciamo a chiederci che cosa sia dovuto alle persone e perché”.
Così l’Autore chiede ai lettori di mettere sotto esame le proprie convinzioni e di trovare le risposte giuste alle scelte cui sono chiamati come membri di una comunità. Quali obblighi hanno l’uno verso l’altro come cittadini? I diritti del singolo possono essere in conflitto con quelli del bene comune?
Un libro che fa riflettere, il cui scopo, nelle parole di Sandel, non è di mostrare che cosa ha influenzato chi nella storia del pensiero politico, ma di invitare i lettori a un esame critico delle loro idee sulla giustizia e di chiarire a se stessi cosa pensano e perché.