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Gli Alleati e la Resistenza italiana

di Tommaso Piffer, Il Mulino, 2010, pp.366, euro 28,00

Nel corso della seconda guerra mondiale gli Alleati presero contatto con tutti i principali movimenti partigiani europei, per armarli, organizzarli e coordinarne le azioni contro le forze naziste. Americani e inglesi crearono strutture segrete, per sostenere la guerriglia e per la raccolta di informazioni, inviando agenti in tutti i territori occupati dai tedeschi.
I rapporti con i movimenti di resistenza posero agli Alleati problemi di natura politica e militare, generarono anche contrasti all’interno dello stesso schieramento anglo-americano e, nel dopoguerra, diedero luogo ad approfondimenti storiografici.


Questo libro, evidenziando nuovi percorsi di ricerca e di analisi, ricostruisce la politica che gli Alleati adottarono nei confronti della Resistenza italiana e l’attività dei servizi segreti dietro le linee nemiche, per stabilire i collegamenti con le formazioni partigiane.
Il tentativo di questa ricerca è stato, per Piffer, quello di analizzare la politica alleata facendo attenzione a quali fossero i dati a disposizione degli anglo-americani al momento della formulazione della stessa, riconoscendone così  il collegamento con la situazione storica in cui questa fu strutturata. Altra preoccupazione è stata quella di inserire i rapporti fra gli Alleati e la Resistenza italiana all’interno del contesto degli altri movimenti partigiani europei e, in particolare, di quelli che si svilupparono nel Mediterraneo. In quest’ottica, la politica seguita dagli Alleati nei confronti dei partigiani italiani diventa più comprensibile:mentre alcuni eventi vengono ridimensionati, altri – la cui importanza era stata trascurata – acquistano rilievo.


Tommaso Piffer ha conseguito il dottorato in Storia politica dell’età contemporanea. È autore di una biografia di Alfredo Pizzoni (“Il banchiere della Resistenza”).