I fratelli Rosselli
a cura di Alessandro Giacone e ÉricVial, Carocci, 2011, pp.255, euro 25,00
Realizzato a cura di Alessandro Giacone, dell’Università Stendhal di Grenoble, e di ÉricVial, dell’Università di Cergy-Pontoise, "I fratelli Rosselli" propone nuovi punti vista nel contesto di quel «cantiere della ricerca» che gli storici hanno realizzato intorno alla complessa vicenda dei due antifascisti.
Organizzato in quattro sezioni, si presenta come un mosaico di analisi che riguardano tematiche differenti ma interconnesse: il coinvolgimento degli ebrei italiani nel fascismo e nell’antifascismo (Michele Sarfatti); l’impegno di Nello presso la Scuola di Storia moderna e contemporanea (Simone Visciola); il saggio Mazzini e Bakunin: dodici anni di movimento operaio in Italia (1860-1872), pubblicato da Nello nel 1927 (Jean-Yves Frétigné); la storia editoriale del libro di Carlo Rosselli Socialismo liberale e la sua vita parigina, attraverso le persone e i luoghi delle sue frequentazioni (Robert Paris); la rete di contatti che sostenne Carlo Rosselli in Inghilterra e la complessa figura della moglie, Marion Cave Rosselli (Isabelle Richet); il carteggio fra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini (Elisa Signori); il confronto politico fra Carlo Rosselli e Angelo Tasca (Catherine Rancon); le trame e le oscure complicità dell’affaire Rosselli prima e dopo l’eccidio (Mimmo Franzinelli); l’album fotografico di Attilio De Feo – stralci del quale sono riprodotti in una sezione iconografica – dei funerali parigini di Carlo e Nello, con il grande corteo e le orazioni funebri al PèreLachaise (Chiara Colombini); gli echi dell’eccidio negli Stati Uniti e le posizioni prese dalla stampa italoamericana (BénédicteDeschamps); la traslazione delle salme a Firenze, avvenuta il 29 aprile 1951 (Alessandro Giacone); il lavoro di Carlo Rosselli a Parigi e il dibattito con l’intellighenzia transalpina, in particolare con i redattori di «Esprit» (Olivier Forlin); la rappresentazione del delitto Rosselli nel romanzo Il conformista di Alberto Moravia e nella trasposizione cinematografica di Bernardo Bertolucci (Nicolas Violle); le inesattezze della storiografia sulla vicenda Rosselli (ÉricVial); il pensiero di Carlo Rosselli ed i suoi riflessi negli scritti di Franco Venturi e Norberto Bobbio (Leonardo Casalino). In chiusura tre testimonianze di non-storici: David Rosselli, nipote di Carlo; Luca Di Vito e Michele Gialdroni, autori di Lipari 1929: fuga dal confino; Stella Savino, sceneggiatrice e regista di Il caso Rosselli (un delitto di regime).
Carlo Rosselli, una delle principali figure dell’antifascismo italiano e tra i fondatori del movimento “Giustizia e Libertà”, si era stabilito in Francia dopo un’avventurosa fuga dall’isola di Lipari, dove il regime l’aveva confinato. Rimasto in Italia, dove portava avanti le sue ricerche di storico del Risorgimento, nell’ambito della Scuola di Storia moderna e contemporanea diretta da Gioacchino Volpe, Sabatino Enrico Rosselli, detto Nello, aveva poi raggiunto il fratello nel paese transalpino.
I fratelli Rosselli furono uccisi da alcuni appartenenti a un’organizzazione francese di estrema destra, nei pressi di Bagnoles-de-l’Orne (Normandia), il 9 giugno 1937.