Il coraggio del NO
di Ugoberto Alfassio Grimaldi, Editrice Amministrazione Provinciale di Pavia, 1981, pp. 414
Nella bibliografia della storia della Resistenza in Italia, c’è una serie di libri pubblicati nel tempo a livello locale, a cura di Comuni e Amministrazioni provinciali, per ricordare figure e fatti legati al territorio. Libri che sono testimonianze dirette per una ricostruzione possibilmente completa e unitaria della storia della guerra di Liberazione nel nostro Paese. Così, alla riscoperta del “libro dimenticato”, vale la pena cominciare da questa raccolta sugli accadimenti e i personaggi della Resistenza nella provincia di Pavia.
Tra i vari interventi, troviamo le firme di: Piero Caleffi (Senatore, ex deportato), Romeo Crippa (“Nino”, ordinario di Filosofia morale nell’Università di Genova, collaboratore del giornale clandestino “Il Ribelle”), Paolo Murialdi (Giornalista, fu Capo di Stato Maggiore della Zona dell’Oltrepò), Ferruccio Parri (“Maurizio”, uno dei nomi simbolo della Resistenza), Italo Pietra (“Edoardo”, giornalista, ispettore delle Brigate “Garibaldi” nella Val Sesia e nella Val d’Ossola).
Nel 1981, nella prefazione di questo libro, Ugoberto Alfasso Grimaldi ricorda che, accanto a molta “montagna”, c’è il proponimento di allargare la “nozione di Resistenza”: la vita di città, le staffette, l’opposizione al fascismo degli internati nei lager e la stampa clandestina (sono citati due fogli: “Discussione”, uscito dal gennaio al luglio 1943, e “Il Ribelle” diffuso prima nell’Oltrepò e poi nelle valli alpine, in Lombardia, in Piemonte, nel Veneto e in Emilia). Alfassio Grimaldi avverte anche che una “ricerca seria” sulla guerra di Liberazione non è possibile senza un’attenzione costante verso la realtà fascista, cui la Resistenza si oppone, e verso le condizioni della società italiana che hanno permesso prima il fascismo e poi il passaggio al suo contrario perché, scindendo i due momenti, il discorso può scadere.
“Non è un caso – conclude Alfassio Grimaldi – che, nell’anno del trentennale della Liberazione, il libro più venduto non riguardi la Resistenza in se stessa ma sia stato l’Intervista sul fascismo di Renzo De Felice”.
Il particolare titolo del libro, “Il coraggio del NO”, è legato ai 600mila militari italiani che, dopo l’armistizio, lasciati senza direttive nei vari fronti europei, finirono deportati in campi di concentramento in Germania e in Polonia.
Quei militari, chiamati dai tedeschi “Internati militari italiani” (Imi), non protetti da alcuna convenzione internazionale, pur assoggettati a tutte le possibili lusinghe per aderire alla Repubblica Sociale Italiana, risposero con un secco “NO”, dando così vita a una coraggiosa Resistenza passiva.