Indignez vous!
di Stéphane Hessel, Indigène éditions, 2010, pp.32, euro 3,00
Con più di 500mila copie e dieci edizioni in due mesi, questo pamphlet è il best-seller di fine 2010, in Francia.
Il regalo di Natale più gettonato dai francesi non è solo un “caso” di classifica delle vendite: è un autentico fenomeno che sconfina nel sociale.
Scrive Hessel: “Il motivo di base della Resistenza era l’indignazione. Noi, veterani dei movimenti di Resistenza, chiamiamo le nuove generazioni a fare vivere e trasmettere l’eredità della Resistenza e dei suoi ideali. Noi diciamo loro: raccogliete il testimone, indignatevi!”.
Nel numero speciale sul 2010, “Le Monde” ha chiesto a sette intellettuali di raccontare un motivo di indignazione, ispirandosi al testo di Hessel.
Il quotidiano “Libération” ha dedicato la prima pagina a questo saggio e un’indagine per capire cosa c’è dietro l’improvviso entusiasmo dei francesi per un signore di 94 anni, sconosciuto ai più fino a qualche settimana fa.
Chi è Stéphane Hessel, ex partigiano nato a Berlino nel 1917 in una famiglia ebraica ? La madre pittrice e il padre traduttore di Proust insieme a Walter Benjamin.
Hessel è stato partigiano in clandestinità, durante l’occupazione nazista della Francia; deportato a Buchenwald, sfuggì più volte alla morte. Ha partecipato alla stesura della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”; nominato ambasciatore nel 1981, negli ultimi anni si è schierato con i “sans papiers”. Ora è considerato come un nuovo “maître à penser”. Racconta: “La lotta contro le ingiustizie è la mia bussola”.
Per il filosofo Edgar Morin “ha provocato il risveglio di un popolo finora molto passivo”.