La 53a brigata Garibaldi Tredici martiri
Matteo Alborghetti, Mursia, 2012, pp.300, euro 18,00
Dopo l’8 settembre 1943 furono molti i giovani che scelsero la via della montagna, formando i primi nuclei della Resistenza. Ragazzi che sfuggivano alla leva della Repubblica Sociale Italiana, militari badogliani rimasti al nord e antifascisti di lungo corso si ritrovarono uniti nella lotta per la Liberazione del paese.
La 53a Brigata d’Assalto Garibaldi “Tredici martiri” iniziò a operare subito dopo l’armistizio. Guidata dal comandante Giovanni Brasi (“Montagna”), fu protagonista della Resistenza nel bergamasco e in Italia settentrionale, reclutando giovani del posto, ma anche antifascisti che arrivavano dal milanese o militari di varie nazionalità che fuggivano dai campi di prigionia.
Molte le azioni che la resero celebre, come la battaglia di Fonteno, uno dei più importanti episodi del movimento partigiano in Lombardia. Molti gli uomini che la 53a sacrificò alla causa resistenziale: dai “Tredici martiri” fucilati il 22 dicembre 1943, da cui prese il nome, alla squadra di Giorgio Paglia, catturata nel rifugio di Malga Lunga a Sovere, il luogo simbolo della storia di questa brigata.
Attraverso testimonianze orali, l’Autore ricostruisce la storia di una delle maggiori formazioni partigiane della Resistenza bergamasca, nel ricordo di quei giovani che si sacrificarono per dare all’Italia la democrazia e la libertà.