La battaglia d’Inghilterra
di Antonio Martelli, Il Mulino, 2011, pp. 341, euro 25,00
Nei cieli d’Inghilterra, Hitler cominciò a perdere la guerra. Per quattro mesi, tra luglio e ottobre 1940, si svolse quella battaglia che, nelle intenzioni dei tedeschi, doveva essere un “blitz”. Contrapposti i due popoli d’Europa “guerrieri”, per eccellenza: britannici contro tedeschi. Hitler voleva annientare l’Inghilterra, per concentrare poi le sue forze contro l’Unione Sovietica.
La vittoria, secondo i piani predisposti, sarebbe stata rapida e certa. Non fu così. Londra e l’Inghilterra meridionale furono bombardati notte e giorno. Gli inglesi non cedettero e alla fine Goering (ministro di Hitler per l’aviazione) capì che era inutile insistere.
Il libro ricostruisce la storia del duro confronto aereo. I bombardieri tedeschi partivano dalle basi situate nel Nord Europa occupato, sorvolavano la Manica e sganciavano il loro carico sulle città inglesi (su Londra in particolare). Dalle basi inglesi decollavano gli aerei da caccia (i leggendari Spitfire) che infliggevano perdite pesanti al nemico.