La Parigi e la Francia di Carlo Rosselli
di Diego Dilettoso, Biblion, 2013, pp.311, euro 30,00
L’Autore, giovane studioso che vive a Parigi, nell’introduzione ricorda che – se esistono numerose monografie su Rosselli – tuttavia “nessuna ne ha ancora interpretato il pensiero e l’azione attraverso il contesto geografico nel quale ha operato”. È nata così questa biografia, dalle molteplici sfaccettature, sulla sua esistenza in Francia.
Una geografia di documenti e di fotografie inedite con la famiglia, con Turati, con Nenni, con Salvemini. E con tanti altri personaggi: da Sandro Pertini a Carlo Levi, da Aldo Garosci a Nicola Chiaromonte. Fuggiti il 27 luglio 1929 dal confino politico di Lipari, Emilio Lussu, Francesco Fausto Nitti e Carlo Rosselli scendevano da un treno, il primo agosto, alla stazione parigina della Gare de Lyon. Ad aspettarli, in un caffè poco lontano, c’erano altri esuli: Alberto Cianca, Gaetano Salvemini e Filippo Turati. I tre in attesa ignoravano “il motivo dell’appuntamento”, come scrive Dilettoso.
Rosselli visse a Parigi, “capitale della libertà”, il suo esilio, fino a quando il gruppo dei Cagoulards lo uccisero, insieme al fratelli Nello, a Bagnoles-de-l’Orne. Era il 9 giugno 1937.
Nel raccontare Rosselli, l’antifascismo, la Parigi d’allora, Dilettoso si propone soprattutto – come è stato evidenziato dalla critica – di far ripercorrere quelle esistenze, quei fatti, quegli itinerari della libertà a chi oggi conosce ancora il valore della memoria e della storia.