Libere sempre
Marisa Ombra, Einaudi, 2012, pp.83, euro 10,00
L’ultranovantenne Stèphane Hessel, partigiano in clandestinità durante l’occupazione nazista della Francia, nel settembre del 2011 ha pubblicato “Impegnatevi!”, pamphlet in forma di conversazione, nel quale ha esortato i giovani a costruire un futuro migliore. La conversazione terminava col tema della “trasmissione intergenerazionale”.
A proposito, Hessel sottolineava che, per i giovani, avere dei contatti con i vecchi e, per i vecchi, poter dare un messaggio ai più giovani sia positivo: “Non bisogna che ciò dia luogo a un dominio delle generazioni più vecchie…. È auspicabile che ci siano degli scambi, che i vecchi imparino come reagiscono i giovani e i giovani imparino qualcosa dalla esperienza accumulata dai vecchi”.
In sintonia con Hessel, Marisa Ombra, già staffetta partigiana, attiva nei Gruppi clandestini di difesa della donna, scrive ora una lunga lettera a una ragazza di 14 anni incontrata in un parco. Una lettera sulla libertà, sulla bellezza e sulla dignità delle donne, senza moralismi e con rispetto. E, sull’onda dell’emozione motivata dai ricordi, racconta la guerra partigiana, la propria anoressia, i rapporti tra ragazzi e ragazze in montagna.
Il ricordo della lotta di Liberazione delle donne si contrappone, così, al disagio di vedere che oggi, per molte ragazze, libertà significa libertà di “mettere all’incasso” la propria bellezza.
Marisa Ombra è vice-presidente nazionale dell’ANPI. Nel 2006 è stata nominata Grande Ufficiale della Repubblica.