Noi Donne
1944-1945
Raccolta dei numeri della rivista
Tra tante storie “riscoperte” di giornali e riviste del passato, questa ristampa del periodico “Noi Donne” del 1944/’45, con una documentata presentazione di Marisa Rodano, merita attenzione.
La prima edizione della rivista esce a Parigi nel 1937. La direzione è affidata a Marina Sereni, come espressione dell’Unione Donne Italiane, Associazione che raccoglieva le donne antifasciste emigrate in Francia (diffusasi, poi, tra le emigrate italiane di altri paesi).
Dopo tante traversie, nel 1944, durante la Resistenza in Italia, “Noi Donne” rinasce come organo dei Gruppi di Difesa della Donna. Del periodo clandestino risultano pubblicati 6 numeri in Piemonte (direzione di Camilla Ravera), 5 in Liguria, 11 in Lombardia, 1 in Friuli, 8 in Emilia, 1 in Toscana e 2 in altre località; a essi si affiancavano, sempre come espressione dei Gruppi di Difesa della Donna: “La difesa della lavoratrice” (8 numeri stampati in Piemonte), “Donne in lotta” (8 numeri in Liguria e 1 in Lombardia), “Rinascita delle Donne” (1 numero stampato a Modena), “La Voce della Donna” (6 numeri in Emilia), “La Donna Friulana” e “Pensiero Femminile”.
La formula del giornale, molto semplice, cerca di combinare i modelli dei periodici femminili allora in circolazione e le nuove pubblicazioni “politiche”. Il timone di massima prevedeva un editoriale politico, un romanzo a puntate o un racconto (“impegnati”, non di evasione, quasi sempre riferiti alla Resistenza e alle lotte sociali); a seguire: articoli dedicati alle lavoratrici, una parte sindacale e una riservata al movimento delle ragazze, notizie dell’Italia occupata, i problemi del carovita, dei reduci, del voto alle donne e commoventi tentativi di introdurre rubriche dedicate alla moda e alla cucina. Queste ultime due, ovviamente, risentivano della drammaticità delle condizioni di vita dell’epoca. Le ricette di cucina, per esempio, rispecchiavano l’esperienza diretta delle redattrici, alle prese (come, del resto, tutte le donne) con il razionamento dei viveri; la rubrica di moda, a sua volta, dava consigli su come trasformare gli abiti vecchi.
Gli ultimi numeri di questa raccolta sono dedicati al Congresso Internazionale delle donne di Parigi (24 novembre 1945). La delegazione italiana, dopo un fortunoso viaggio su un aereo militare americano, incontrò i personaggi femminili più in vista del mondo internazionale: da Dolores Ibarruri alle combattenti di Stalingrado, dalle partigiane jugoslave alle donne che a Londra hanno lavorato sotto i bombardamenti delle V2. Ai lavori del Congresso è dedicato ampio spazio per più numeri (ma gli editoriali hanno l’occhio rivolto alla situazione italiana: quello del numero 8 titola: “Solo un governo popolare, unitario e democratico può difendere gli interessi della donna e delle famiglie”; mentre quello del numero 9, l’ultimo dell’anno è: “Meno crisi….. e più solidarietà nazionale”).