Salta al contenuto principale

Pietro Badoglio

Sulle orme di un umanista in esilio

Diego Dilettoso, Biblion (2013), pag.311, Euro 30,00.

Nato a Grazzano Monferrato (Asti) il 28 settembre 1871, deceduto a Grazzano Badoglio il 1° novembre 1956, militare e uomo politico.

Con la caduta di Mussolini il Maresciallo d'Italia è chiamato da Vittorio Emanuele III a presiedere un nuovo governo. Lo forma escludendo ogni coinvolgimento dei partiti antifascisti, preoccupandosi di non dare spazio alle forze popolari, impegnandosi a trattare segretamente l'armistizio con gli Alleati, preoccupandosi soprattutto di salvaguardare la monarchia. I quarantacinque giorni del suo governo si concludono in pratica col disastroso annuncio dell'8 settembre, che lascia allo sbando i nostri soldati, e con la fuga verso Brindisi senza che nulla Badoglio faccia per organizzare la Resistenza. L'8 giugno del 1944 le sue dimissioni da capo del Governo e, nel 1945, la perdita del laticlavio (era stato proclamato senatore a vita), le inchieste sulla mancata difesa di Roma e, anche quella (dopo tanti anni), sulla disfatta del 1917 dell'Esercito italiano a Caporetto. Non gli si chiederà conto, invece, delle atrocità compiute durante la guerra d'Etiopia e sarà lui stesso a svolgere una sorta di autodifesa della sua opera di collaboratore del regime fascista (che nel 1939 cambiò il nome del paese del Monferrato in suo onore), come traspare nel suo libro del 1946 L'Italia nella seconda guerra mondiale.