Racconti della Resistenza
a cura di Gabriele Pedullà, Einaudi, 2006, pp.338, euro 12,00
Per Italo Calvino il libro letterario più rappresentativo della Resistenza “non potrebbe essere altro che un’antologia”.
In queste pagine, la guerra partigiana è vista e narrata da quindici tra i maggiori scrittori italiani: Romano Bilenchi, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Beppe Fenoglio, Mario Rigoni Stern, Marcello Venturi, Franco Fortini, Ada Gobetti, Primo Levi, Alberto Moravia, Cesare Pavese, Elio Vittorini, Andrea Zanzotto, Renata Viganò, Vasco Pratolini. Sono racconti di guerra e di morte, di viltà e di coraggio, di gioie e di disperazione, di pericoli e di stragi, di anni cupi e di sentimenti contrastanti, attraverso prose coinvolgenti, che ci restituiscono il senso di un periodo storico che ha fondato l’Italia repubblicana.
Gabriele Pedullà, ricercatore di Letteratura italiana presso l’Università di Teramo e curatore di questa antologia, ha scritto: “Per tutti e quindici gli autori la libertà di raccontare, nelle forme che ciascuno riteneva più opportune, la guerra civile è stata strettamente intrecciata con l’impossibilità di sottrarsi alla scrittura. In tutti e due i momenti, durante il conflitto e a guerra terminata, la Resistenza rappresenta una scelta che non si sceglie: proprio come non si decide dove e quando nascere, il proprio padre e la propria madre”.