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Wops

I prigionieri italiani in Gran Bretagna (1941-1946).

Isabella Insolvibile, Edizioni Scientifiche Italiane, 2012, pp.358, euro 38,00

Nel maggio 1943, alla fine della campagna d’Africa, gli Alleati avevano circa 250.000 prigionieri. I nemici catturati negli anni precedenti erano stati distribuiti in giro per il mondo: Stati Uniti, India, Australia, Kenya, Tanganika, Sudafrica, Rhodesia, Nyasaland, Giamaica.

Il fabbisogno di manodopera in Medio Oriente e in Nord Africa aveva portato anche alla creazione di campi in Iraq, Iran, Egitto e Palestina. Circa 15.000 prigionieri italiani erano stati ceduti ai francesi e avviati in Algeria e Marocco. Una buona parte di italiani era stata però trasferita in Gran Bretagna, dove avrebbe vissuto una delle esperienze di cattività più lunghe e complesse, e allo stesso tempo dimenticate, della seconda guerra mondiale. Infatti è ancora quasi del tutto ignorato che oltre 155.000 italiani furono detenuti in Gran Bretagna e che il governo inglese si rifiutò di rimpatriarli, anche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, e persino dopo la fine del conflitto: la maggior parte rientrò in Italia nel 1946 inoltrato.

Questo libro copre una lacuna della nostra storiografia, fornendo un quadro documentato del regime di prigionia dei militari italiani, del trattamento loro riservato dalle autorità e dalla popolazione del Regno Unito; ricostruisce anche le scelte del governo britannico, così come di quello italiano, sui POWs (Prisoner of War), insieme ai motivi della loro lunga detenzione e delle “ambiguità” del passaggio dallo status di “prigionieri a tutti gli effetti” a quello di “cooperatori”, insieme al passaggio finale dallo status di “prigionieri” a quello di “reduci”.

L’Autrice si è avvalsa di un’ampia documentazione, proveniente dagli archivi italiani (in particolare da quello del Ministero degli Affari Esteri) e da quelli della Gran Bretagna, che le ha permesso di ricostruire l’intera vicenda e le posizioni delle autorità inglesi e italiane.


Isabella Insolvibile è componente del Consiglio direttivo dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea “Vera Lombardi”; dal 2010 collabora con la cattedra di Storia Contemporanea presso la Seconda Università di Napoli.