Adriano Casadei
Frequentava l'Istituto chimico industriale di Forlì, quando fu chiamato di leva e arruolato nell'Aeronautica. Dopo l'armistizio partecipò attivamente alla Guerra di liberazione, come vice comandante della banda "Corbari". Con lo stesso <a href="/donne-e-uomini/siriocorbari">Corbari</a> fu protagonista di numerose, audacissime azioni di sabotaggio e di guerriglia sull'Appennino tosco-emiliano, che costarono ai nazifascisti gravi perdite. Casadei fu catturato presso Cornia di San Valentino, mentre tentava di portare in salvo il suo comandante. Corbari era caduto in un'imboscata, con lui e altri due partigiani, ed era gravemente ferito; Casadei non volle abbandonarlo. Caduto nelle mani dei fascisti, fu impiccato con Corbari a Castrocaro. Poi il cadavere del giovane studente fu appeso dai fascisti, con i corpi dei suoi compagni, ai lampioni di Piazza Saffi, a Forlì.
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