Alberto Apponi
Figlio di un magistrato di origini ciociare, ne aveva seguito le orme e dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita nel 1929 a Perugia, aveva iniziato la carriera a San Daniele del Friuli. Apponi era poi tornato in Umbria ed aveva esercitato a Città della Pieve e ad Assisi. Amico di Capitini, del quale aveva seguito le idee gandhiane, a Perugia aveva rafforzato i rapporti con Guido Calogero, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Augusto Del Noce, Walter Binni ed altri antifascisti coi quali si riunì nella sua abitazione di Assisi, dove furono gettate le basi di un incontro tra esponenti liberalsocialisti come, appunto, Calogero e rappresentanti di “Giustizia e Libertà” come Carlo Rosselli. Quando a Perugia si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale proprio Alberto Apponi ne divenne il presidente provinciale, incarico che ricoprì sino al termine del conflitto. Nel dopoguerra, per decisione di Ernesto Rossi, sottosegretario alla Ricostruzione nel Governo Parri, fu consulente legale dell’ARAR (Azienda Rilievo Alienazione Residuati), che fu attiva sino al 1958. Pochi anni dopo il magistrato si ammalò e non si riprese sino alla morte. Per ricordarlo a Perugia gli hanno intitolato una strada. Alberto Apponi ha lasciato alcune raccolte di poesie e alcuni testi giuridici. Sulla sua opera di magistrato e di uomo politico hanno scritto Raffaele Rossi e Mauro Volpi.