Alberto Zanoli
Cresciuto in una famiglia di braccianti antifascisti, la maturazione politica di Alberto Zanoli (uno dei pochissimi ragazzini di San Cesario che, a quei tempi, oltre alle elementari, aveva proseguito le scuole a Modena), era avvenuta per la consuetudine con Carlo Scaramelli, un bracciante che, per sottrarsi alle violenze del regime fascista, era poi emigrato in Argentina. Scaramelli abitava a San Cesario, nel cantone di San Gaetano detto al cantoun di mat perché, durante i primi anni dello squadrismo i suoi abitanti erano soliti respingere a colpi di doppietta i fascisti. Non è stato dunque casuale se fu Zanoli ad organizzare a San Cesario, con pochi altri, il primo embrione di Resistenza armata, quelle Squadre di Azione Patriottica che avrebbero condotto sino alla Liberazione la lotta per la libertà e la democrazia e che avrebbero dato un pesante contributo di sangue, con gli undici patrioti, tra i quali Gabriella Degli Esposti, fucilati dai nazifascisti sulle rive del Panaro. Nel dopoguerra Zanoli, che ha fondato e gestito una piccola officina elettromeccanica molto attiva, ha presieduto per anni la Sezione dell’ANPI di San Cesario sul Panaro. Sulla sua vicenda resistenziale e su quella di molti abitanti del luogo, tra cui il medico Carlo Giuseppe Zanarini,l’Amministrazione comunale ha pubblicato, nel 1988, un libro di M.Rodolfi dal titolo Mondo rurale a San Cesario.