Alceste Giovannini
Militante comunista, Giovannini era stato arrestato nel 1938 per attività contro il regime. Processato dal Tribunale speciale era stato condannato a quattro anni di reclusione. Scontata la pena nel carcere di Civitavecchia, l'operaio era tornato al suo lavoro a Bologna ma, sopraggiunto l'armistizio, aveva subito preso parte alla lotta di liberazione, militando nelle file della Resistenza emiliana. Combattente nella 7a GAP, Giovannini nel settembre del 1944 aveva partecipato all'attacco ad un Comando nazista. Catturato dai tedeschi era stato a lungo torturato e poi eliminato. Nella motivazione della Medaglia al valore è scritto: " Compiva numerosi atti di sabotaggio alle linee nemiche interrompendo il traffico e provocando audacemente l'esplosione di un intero treno di carburante. Con valore [... ] e sprezzo del pericolo dirigeva l'attacco ad un deposito di materiale di artiglieria e dopo aver eliminato il personale di guardia, distruggeva [... ] ben 36 cannoni anticarro".