Aldo Pezzato
Per sfuggire ai pericoli della guerra, il ragazzo era sfollato, con i familiari, da Napoli a San Salvatore Telesino (BN). Con l'annuncio dell'armistizio e di fronte all'offensiva anglo americana, i tedeschi in ritirata non mancarono di porre in atto le direttive di Keitel, capo di stato maggiore delle truppe germaniche: "trasferimento coatto della popolazione maschile". Preso in ostaggio il 9 ottobre del 1943 a San Salvatore Telesino, Aldo Pezzato (che era attivo nell'Azione cattolica), fu rinchiuso con altri 127 giovani, tra i quali molti militari sbandati, nel carcere di Piedimonte d'Alife. Pochi giorni dopo i carcerati evasero e, ripercorrendo gli accidentati sentieri per San Salvatore Telesino, riuscirono a sfuggire ai tedeschi che si erano messi a inseguirli. Pezzato, Rosario De Leva (di 16 anni), Franco Dusmet de Smours (di 18) e Benedetto Bove (di 19), che avevano scelto per la fuga un percorso più breve e veloce, furono intercettati dai nazisti. I loro corpi, ammucchiati uno sull'altro, furono trovati nella piccola cappella di San Francesco, presso Faicchio, dove i quattro ragazzi credevano di aver trovato un rifugio sicuro.