Alessandro Fabbrini
Giovane socialista, nel 1921 Fabbrini fu tra i fondatori della Sezione comunista di Abbadia San Salvatore. Perseguitato dai fascisti, nel 1931 fu processato, con altri cinque suoi compagni, dal Tribunale speciale e condannato a 2 anni di reclusione per "appartenenza al partito comunista e propaganda". Tornato in libertà, il minatore di Abbadia, si trasferì con la famiglia a Pienza. Qui, dopo l'8 settembre 1943, entrò a far parte del locale CLN e fu tra i promotori della costituzione della formazione partigiana operante nella zona e intitolata alla MOVM della Resistenza Mario Mencatelli. Proprio alla vigilia della liberazione di Pienza, Fabbrini perse (in un bombardamento aereo), la moglie, una sorella e quattro figli. Restò al suo fianco soltanto Fazio, il figlio diciottenne, che fu giovanissimo partigiano nel 7° Distaccamento Monte Amiata e, nel dopoguerra, sindaco di Siena e senatore della Repubblica. Alessandro Fabbrini, ritornato ad Abbadia San Salvatore dopo la Liberazione, fu chiamato a dirigere la Camera del Lavoro locale e fu eletto, oltre che consigliere comunale e provinciale, anche segretario del Sindacato dei minatori senesi. Nel 1948 tornò in carcere per nove mesi, per aver partecipato alle manifestazioni popolari seguite all'attentato a Palmiro Togliatti. Processato, Alessandro Fabbrini fu assolto con formula piena.