Alessandro Teagno
Sottotenente radiotelegrafista dell'Aeronautica, era stato fatto prigioniero dagli inglesi nell'Africa del Nord. Mentre si trovava in un campo di prigionia, fu reclutato con Alberto Sartori e Matteo De Bona, come lui agronomo, per far parte della "Missione Costa", che sarebbe stata paracadutata in Italia settentrionale. Quando il lancio, nell'agosto del 1944, fu effettuato Teagno e i suoi due compagni caddero subito in mano ai carabinieri e furono trasferiti nel carcere di Verona. Dopo l'armistizio le strade dei tre si separarono. Evasi dalla prigione, mentre Sartori, più anziano, riuscì a raggiungere le formazioni partigiane, Teagno e De Bona finirono nelle mani dei tedeschi. Ma i due giovani, rinchiusi nel campo di Gries (Bolzano), riuscirono di nuovo a fuggire. Teagno puntò subito su Torino, dove si unì ai patrioti della 6a Brigata SAP. De Bona lo raggiunse qualche tempo dopo. Il 15 febbraio del 1945, i due giovani, in seguito a delazione, caddero nelle mani della Brigate nere e mandati davanti al Tribunale speciale. Tutti i due condannati a morte, Teagno e De Bona furono fucilati insieme al Poligono torinese del Martinetto. Teagno fu processato e fucilato sotto il nome di Luciano Lupi, non avendo egli mai rivelato la sua vera identità.