Alfonso Paltrinieri
Possedeva una piccola azienda casearia a San Felice sul Panaro (Modena). Dopo l'armistizio Paltrinieri fece della sua casa un centro di raccolta e smistamento di prigionieri di guerra alleati. In seguito a delazione, il 30 gennaio 1944 la polizia fascista irruppe nell'abitazione dell'industriale e l'arrestò con quasi tutti i membri della sua famiglia. Processato per direttissima da un tribunale di guerra insediato nei locali dell'Accademia militare, Alfonso Paltrinieri fu condannato alla pena capitale; alla moglie (Ines Gallini), furono inflitti 24 anni di reclusione; pene minori furono comminate ai figli Ernesto, Lorenzo ed Ermellina. La sentenza fu eseguita tre settimane dopo al Poligono di tiro a segno della Sacca. Con Paltrinieri cadde anche Arturo Anderlini, del comitato provinciale del Partito d'Azione. A Modena, ad Alfonso Paltrinieri è stata intitolata una via.