Alfredo Pizzoni
Figlio di un generale, Pizzoni aveva combattuto valorosamente durante la prima guerra mondiale guadagnandosi una Medaglia d'Argento. Si era poi laureato in legge ed aveva cominciato a lavorare in banca, divenendo un finanziere molto apprezzato. Il secondo conflitto mondiale lo vide indossare di nuovo la divisa, col grado di Maggiore dei bersaglieri (fu decorato con una Medaglia di bronzo al valor militare), ma ancor prima dell'armistizio, Pizzoni s'impegnò per riportare la democrazia nel Paese. Fu, infatti, dopo il 25 luglio 1943, tra coloro che parteciparono a Milano alle riunioni di quel "Comitato delle opposizioni" che - avendo come "perno organizzativo", come lui stesso ebbe a definirsi, proprio Pizzoni - sarebbe diventato in seguito CLN di Milano e poi Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia. Pizzoni non era iscritto a nessuno dei partiti del CLN e, proprio per questo, fu ritenuto la persona più idonea a mantenere l'equilibrio interno del Comitato, di cui, dal settembre 1943 e per tutto il periodo della lotta clandestina, fu il Presidente. Un ruolo di grande rilievo nella Resistenza, Alfredo Pizzoni (che si chiamò, via via, "Alfredo", "Biancardi", "Melino", "Paolo Felici", "Pietro Longhi"), lo ebbe grazie alla sua esperienza professionale e alle sue conoscenze internazionali, che gli permisero di concludere importanti operazioni con gli Alleati: il 9 dicembre 1944, a Caserta, stipulò accordi finanziari che portarono nelle casse della Resistenza 160 milioni di lire mensili; sempre a dicembre, con i “Protocolli di Roma” ottenne dagli angloamericani il riconoscimento ufficiale del Comitato di Liberazione come unico centro coordinatore dell'attività resistenziale.Secondo Ferruccio Parri, presente alle trattative insieme a Pajetta e Sogno, fu quello un accordo al ribasso, ma servì tuttavia a rafforzare la lotta contro i nazifascisti, così come servì l'accordo che "Pietro Longhi" seppe concludere con il movimento partigiano jugoslavo. A ridosso dell'insurrezione d'aprile, a presiedere il CLNAI fu chiamato il socialista Rodolfo Morandi (Alfredo Pizzoni era in missione al Sud), anche per sottolineare - come ebbe a dire il rappresentante del Partito d'Azione - che il CLNAI "intendeva contribuire alla costituzione di un nuovo Stato italiano, in cui le masse siano chiamate a risolvere i problemi di interesse nazionale". Dopo la Liberazione, Pizzoni continuò fino al giugno 1945 la sua attività all'interno del CLNAI, presiedendone la Commissione finanziaria. Partecipò quindi alla Costituente e poi, tornato all'attività bancaria, assunse la presidenza del Credito Italiano. Nel 1946, Alfredo Pizzoni (unico italiano) fu insignito della Medal of Freedom la più alta onorificenza concessa dal Congresso degli Stati Uniti. Otto anni dopo ricevette la Medaglia d'oro dei benemeriti del Comune di Milano, quale presidente del Comitato lombardo della CRI. È stato nominato Cavaliere della Legion d'Onore dai francesi e Cavaliere di Gran Croce dalla Repubblica Italiana.