Salta al contenuto principale

Alghisio Bottarelli

Nato a Nuvolera (Brescia) il 25 settembre 1895, eliminato dai tedeschi a Botticino (BS) il 28 aprile 1945, artigiano meccanico, comunista.

Aveva partecipato alla Prima guerra mondiale nei “Blindati” e aveva preso parte alla liberazione di Gorizia. Conosciuto come socialista serratiano, al ritorno a Nuvolera era stato preso di mira dai fascisti del paese che, nell’autunno del 1922, alla vigilia delle nozze, fecero incendiare la casa dell’artigiano socialista da una squadraccia chiamata da fuori.

Arrestato nel 1926 per il suo irriducibile antifascismo, Bottarelli, dopo essere stato incarcerato, fu assegnato a domicilio coatto a Nuvolera e in occasione di visite di Mussolini nel capoluogo bresciano, trascorreva le giornate in guardina. Furono gli stessi carabinieri a consigliargli di cambiare aria per non doverlo arrestare.

Passato al Partito comunista Bottarelli, per tutto il periodo dell’occupazione nazifascista, fu in contatto con la Resistenza.

Nelle giornate convulse della Liberazione, alcuni reparti di soldati tedeschi di stanza nel bresciano cercano di raggiungere la Germania. Sono segnalati a Bottarelli e ai suoi uomini che riescono a intercettarli nel “casì de Panada” di Botticino. Alghisio prova a parlamentare per far deporre le armi ai nazisti, ma questi lo pugnalano e il suo corpo viene buttato tra le fiamme della casetta messa a fuoco dai fuggiaschi che, raggiunti dai partigiani, saranno fucilati.

Quello nel quale si svolgono i funerali dell’antifascista Alghisio Bottarelli è ormai un 1° Maggio di libertà.

(u.p.)