Ambrogio Pappini
Dopo la prima guerra mondiale i suoi si erano trasferiti in Piemonte e Ambrogio era stato avviato al mestiere di ceramista. Aviere in servizio in Africa settentrionale durante il secondo conflitto mondiale, Ambrogio Pappini al momento dell'armistizio era in Italia. Entrò subito nella Resistenza, militando, sino alla Liberazione, nelle formazioni autonome della Val Casotto, col grado di comandante di distaccamento. Nel maggio del '44, aveva dovuto subire due settimane di carcere. Nel dopoguerra Pappini (che durante la lotta antifascista era conosciuto col soprannome di "Pompa" e che per il suo impegno è stato decorato di M.A.V.M.), oltre che ceramista, fu anche vigile del fuoco e godette di molta popolarità a Mondovì, allorché divenne campione italiano di maratona. Negli ultimi suoi anni è stato molto impegnato in attività sociali e nelle iniziative dell'ANPI. Dopo la sua morte, un "Memorial Ambrogio Pappini" è assegnato, in Piemonte, ai giovani atleti che gareggiano sulla distanza di 2.000 metri.