Amedeo Ruggi
Dopo aver alternato gli studi ad Imola e all'estero, dove i suoi erano stati costretti a rifugiarsi per sottrarsi alle persecuzioni dei fascisti, Ruggi era riuscito a conseguire il diploma di maestro elementare. In pratica, però, non aveva mai insegnato, anche perché, chiamato alle armi, dal '41 al '43 aveva prestato servizio come ufficiale nell'Esercito italiano. Subito dopo l'armistizio, il giovane si era dato all'organizzazione della Resistenza nell'Imolese e, sin sul finire del 1944, aveva combattuto come partigiano nella 36a Brigata Garibaldi "A. Bianconcini". Nominato capo di stato maggiore della Brigata, Ruggi divenne comandante della Piazza di Imola. Dopo la Liberazione, prima lavorò come impiegato nell'amministrazione comunale, poi divenne segretario del PCI di Imola e dirigente di una cooperativa agricola, la P.E.M.P.A., alla quale diede un grande sviluppo. Nel dicembre del 1962 fu eletto sindaco di Imola ed amministrò con gran rigore e competenza la città per nove anni. Fu sorpreso dalla morte mentre si trovava al suo tavolo di lavoro.