Amilcare Storchi
Socialista sin da ragazzo, dopo essersi diplomato maestro elementare si era impegnato nel lavoro per il suo partito. Segretario delle Camere del Lavoro di Carpi (MO) e di Ferrara sino al 1907, Storchi si trasferì poi a Trieste, per lavorare nella redazione del “Lavoratore”.
Passato a Milano come redattore, prima del “Tempo” e poi dell’ “Avanti!”, Storchi nel 1919 divenne deputato del PSI per la circoscrizione Piacenza-Parma-Reggio-Modena.
Schierato con la destra del suo partito, nel 1921 il giornalista socialista assunse a Reggio Emilia la direzione de “La Giustizia”.
Passato nel 1922 al PSU, dopo la marcia su Roma degli squadristi fascisti Storchi decise di emigrare in Argentina. Tornato in Italia quattro anni dopo, visse negli anni del regime fascista a Milano, prima conducendo una tabaccheria e poi facendo il rappresentante di prodotti farmaceutici.
Nel 1942, riprese i contatti con i suoi vecchi compagni e nel 1943, nei 45 giorni del Governo Badoglio, Amilcare Storchi rappresentò il PSIUP nel “Comitato di intesa patriottica” di Reggio Emilia. Sfollato in provincia di Milano, scomparve prematuramente mentre era ancora in corso la lotta armata contro i nazifascisti.