Angelo Del Boca
Per impedire l'arresto di suo padre, Del Boca. nel 1944, aveva soffertamente risposto alla chiamata alle armi della RSI. Mandato in Germania per l'addestramento con la "Monterosa", nell'estate del 1944, al rientro in Italia, aveva disertato. Nel Piacentino il giovane era entrato nella 7a Brigata alpina della I Divisione G.L. "Piacenza". Durante la Resistenza conobbe Maria Teresa Maestri, crocerossina dei partigiani, che avrebbe sposato nel 1947. Angelo Del Boca, dopo la Liberazione, si è iscritto al PSIUP e si è dato alla memorialistica (con la raccolta di racconti Dentro mi è nato l'uomo) e poi al giornalismo. Redattore capo, a Novara, dello storico settimanale socialista Il Lavoratore, Del Boca è poi passato alla Gazzetta del Popolo, per la quale ha fatto l'inviato speciale, e infine a Il Giorno di Enrico Mattei, allora diretto dal partigiano Italo Pietra. L'apparire sulla scena politica di Bettino Craxi indusse, nel 1981, Angelo Del Boca a lasciare Il Giorno e il Partito socialista. Aveva intanto pubblicato libri che l'avrebbero reso famoso e si era soprattutto impegnato nella ricerca della verità sulle guerre di aggressione del fascismo di Mussolini, in Libia e in Africa Orientale. È di Del Boca la prima documentata denuncia dell'utilizzo, da parte italiana, dei gas contro i resistenti e i civili in Africa. Fondamentali, sul colonialismo, i libri editi da Laterza, Feltrinelli, Bompiani, Neri Pozza. Proprio questo editore vicentino ha pubblicato nel 2009 Il mio Novecento, biografia di un giornalista e di un intellettuale rigoroso, che ha testimoniato le tragedie dei Gulag, della Shoah, delle atomiche, dei massacri etnici, delle povertà e delle speranze dei Paesi emergenti.