Anselmo Marchi
Aveva frequentato l'Accademia navale di Livorno e nel 1943, sottotenente di vascello, si trovava in Sardegna, ad Olbia, base della 146ª Squadriglia idrovolanti. Trasferito in Continente e assegnato al Dipartimento marittimo di Taranto, chiese di far parte del Reggimento di Marina "San Marco". Anselmo Marchi ebbe poi il comando di una compagnia di arditi del Battaglione "Grado" che, dopo la liberazione dell'Italia meridionale, entrò a far parte, nella primavera del 1944, del Corpo Italiano di Liberazione. Marchi, come ricorda la motivazione della massima ricompensa al valore, mentre combatteva nelle Marche, "... ricevuta la missione di proteggere il fianco ed il tergo di due compagnie lanciate al contrattacco, anziché assolverla da fermo come gli era stato ordinato, con audace iniziativa e superbo slancio, scattava egli stesso alla testa dei suoi uomini e travolgeva il nemico antistante. Non pago di questo successo si spingeva ancora più innanzi con una pattuglia esplorante e, con brillante colpo di mano, sloggiava un nucleo nemico da una casa, catturando prigionieri. Sul punto di proseguire, cadeva, falciato da una raffica di mitragliatrice... ". In ricordo del valoroso concittadino, a Lucca è stata posta una targa nella via che, proprio ad Anselmo Marchi, il Comune ha intitolato.