Anselmo Morini
Era entrato nella Resistenza nel gennaio del 1944 col nome di battaglia di “Salam” e divenne caposquadra della 36ma Brigata Garibaldi “Bianconcini”, operante sull’Appennino tosco-emiliano. Agli inizi del mese di maggio, con altri partigiani si era recato ad Imola, per partecipare ad una riunione del locale CLN. Di ritorno dall’incontro, Morini, con alcuni suoi compagni, aveva seguito il crinale dell’Appennino, dal Monte Faggiola al Cimone della Bastia e, arrivato a Casetta di Tiara, si era fermato per riposare. Sorpreso dai nazifascisti che erano appostati all’Otro, “Salam” fu massacrato con i suoi compagni. I corpi dei partigiani, sepolti nel piccolo cimitero di Casetta di Tiara, furono riesumati soltanto dopo la Liberazione.