Antonio Bardella
Sino al 1943 aveva lavorato duramente passando dal lavoro nei campi a quello in una fornace di laterizi. Aveva anche fatto il contabile, il meccanico e il venditore ambulante. Quando è scomparso, alla veneranda età di 95 anni, Antonio Bardella ha lasciato negli abitanti di Adria un grande rimpianto. Non solo perché ne ricordavano l'attività come segretario della Camera del Lavoro nel primo dopoguerra, come consigliere e assessore comunale, come membro attivo dell'ANPI, ma perché, a buona ragione, lo consideravano il "salvatore di Adria".
Durante la Seconda guerra mondiale, Bardella aveva preso parte alla Resistenza e aveva combattuto i nazifascisti come commissario della Brigata partigiana "Maurizio Martello". Il 25 aprile 1945 gli Alleati, convinti che i tedeschi vi si fossero assestati, si apprestavano a sottoporre la città a un massiccio bombardamento. Bardella venne a saperlo e, con i barcaioli Luigi Gulmini e Otello Turolla, attraversò il Po e riuscì a raggiungere i militari della Divisione "Cremona". Li rassicurò sul fatto che i tedeschi erano in ritirata e li scongiurò di evitare un inutile, disastroso bombardamento. Si offrì anche in ostaggio, per consentire ad una pattuglia della "Cremona" di controllare le sue affermazioni. Fu così che ad Adria e alle sue frazioni furono risparmiati lutti e rovine.