Antonio Ceron
Chiamato alle armi nel 1943, al momento dell'armistizio si trovava alla Scuola paracadutisti di Tarquinia. Sbandatosi il suo reparto, risalì la Penisola e riuscì a tornare al suo paese. Pochi giorni dopo, Ceron si unì ad un gruppo di giovani dell'Azione cattolica, che avrebbero presto dato vita alla Brigata "G. Negri", che sarebbe poi diventata protagonista di numerose azioni contro gli occupanti e alle quali il giovane contadino partecipò con grande coraggio. Alla Scuola paracadutisti il ragazzo aveva imparato ad usare le radio trasmittenti e fu, per questo motivo, incaricato dal C.L.N. di Padova di inviare informazioni agli Alleati. Per assolvere questo rischioso e delicato incarico Ceron, che aveva trovato il modo di infiltrarsi nella sede del Comando germanico, portò la sua audacia sino al punto di installare una radiotrasmittente nello stesso edificio occupato dai tedeschi. Di lì, per mesi e mesi, riuscì a trasmettere notizie molto importanti agli Alleati, unendo le informazioni che gli pervenivano dal C.L.N. a quelle che riusciva ad ottenere bazzicando per gli uffici tedeschi. Scoperto pochi giorni prima della Liberazione, il ragazzo fu arrestato e sottoposto ad atroci torture perché denunciasse i compagni della sua organizzazione. I tedeschi non ebbero da lui la più piccola informazione e non riuscirono a farlo parlare nemmeno quando, dopo averlo percosso e denudato, lo cosparsero di benzina ed accesero il fuoco. Ceron fu finito dai suoi torturatori con una raffica di mitra.