Aristodemo Maniera
Giovane socialista dal 1918, nel 1921 era stato tra i fondatori del PCd’I. Negli anni del primo dopoguerra aveva partecipato ad Ancona alla rivolta dei soldati e poi, nel 1922, aveva fatto parte degli “arditi del popolo”, scontrandosi con gli squadristi. Per questo Maniera aveva scontato il carcere. Con l’affermarsi del regime fascista e per sottrarsi alle persecuzioni aveva dovuto rinunciare al suo lavoro per mare e lasciare le Marche.
A Torino, dove si era trasferito, aveva trovato un posto da operaio alla Fiat Diatto; aveva lavorato anche in altre fabbriche, ma per il suo impegno politico, nel 1929 era stato licenziato. Maniera era così espatriato in Francia, dove aveva continuato a svolgere attività politica e sindacale tra i nostri emigrati, sostenendosi come scaricatore di porto e muratore a Nizza e a Tolosa.
Nel 1936 l’irriducibile comunista fu tra i primi nostri fuorusciti ad accorrere in Spagna, in difesa della Repubblica democratica attaccata dai franchisti. La sconfitta dei democratici comportò per Maniera (che era stato nominato ufficiale del Battaglione Garibaldi e che era rimasto ferito nella furibonda battaglia del Jarama, che nel febbraio del 1937 si combatté alle porte di Madrid), il passaggio in Francia e l’internamento nel campo di Vernet.
Evaso dal campo e datosi alla macchia, Maniera prese parte alla Resistenza francese nella zone di Cabucelle e di Marsiglia, dove fu arrestato e condannato a 3 anni di reclusione per essere evaso da Vernet. Era in una cella a Nimes quando nel febbraio del 1944 i “maquisard” attaccarono la prigione e lo liberarono con gli altri detenuti. Tornato nel “maquis” riprese la lotta contro i tedeschi occupanti e nell’aprile del 1944, passate a piedi le Alpi, riuscì a raggiungere Milano e di qui Macerata, dove fu tra gli organizzatori della guerra di Liberazione nelle Marche.
Nel dopoguerra Maniera fu deputato alla Costituente, parlamentare eletto nelle liste del PCI per il collegio di Ancona nella prima e nella seconda Legislatura repubblicana, nelle quali è stato membro delle Commissioni Finanze e Tesoro e della Commissione Trasporti. In seguito ha ricoperto per il PCI importanti incarichi politici e sindacali.