Armando Zolli
Mandato, nel 1940, in Germania a lavorare in una fabbrica tedesca, nonostante fosse dispensato dal richiamo alle armi, Zolli, dopo l'8 settembre 1943, rientrato in Italia, raggiunse una formazione partigiana che si era formata sull'Appennino bolognese. Nel giugno del 1944, l'operaio entrò a far parte, con funzioni di comando, della VII Brigata Garibaldi operante nella provincia di Modena.
Il 27 settembre 1944, durante un combattimento con i nazifascisti a Fanano, Zolli cadde in mano ai tedeschi. Sottoposto a tortura, rifiutò di dare al nemico le informazioni che gli venivano richieste e, ormai agonizzante, fu passato per le armi.
Nella motivazione della ricompensa al valore concessa ad Armando Zolli è scritto: "Indomito combattente e fervido organizzatore, in un aspro combattimento contro preponderanti forze nemiche veniva circondato e catturato. Sottoposto alle più crudeli sevizie, non si lasciava sfuggire la pur minima rivelazione compromettente per la Resistenza e teneva fermo sprezzante contegno. Già boccheggiante a causa delle lunghe torture, veniva fucilato. Fulgido esempio del più puro eroismo".
A Porretta Terme hanno intitolato a Zolli un Centro di prima accoglienza.