Arnaldo Guerrini
Si era iscritto giovanissimo al Partito repubblicano ed era stato fra gli organizzatori delle prime Federazioni giovanili del suo partito in Romagna. Guerrini aveva quindi partecipato, come volontario, alla Prima guerra mondiale battendosi, inizialmente, nella Legione Garibaldina delle Argonne e poi, sul fronte italiano, nel 28° Reggimento di fanteria. Ferito e decorato, quando tornò a Ravenna Guerrini, acceso antifascista, si oppose alla linea ufficiale dei repubblicani ravennati che, in funzione antisocialista e anticomunista, si erano schierati con gli squadristi. Più volte picchiato, sino a rischiare la cecità, nel 1926 Arnaldo Guerrini, che era entrato nel movimento "Italia libera", fu assegnato al confino. A Lipari si ritrovò con Emilio Lussu e Fausto Nitti. Dopo aver aderito a "Giustizia e Libertà", per Guerrini, sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, furono anni di cospirazione antifascista e di soggiorni al confino. Tra i promotori della nascita, nel 1942, del movimento denominato Unione dei Lavoratori Italiani (UIL), se ne allontanò quando divenne chiaro che l'intento principale del movimento era quello di ridurre l'influenza in Romagna di socialisti e comunisti. Dal settembre 1943, Guerrini si riavvicinò al Partito d'Azione (il 5 e 6 settembre aveva partecipato, come osservatore, al Congresso clandestino del PdA a Firenze). Arrestato dai fascisti il 5 gennaio 1944, Arnaldo Guerrini fu dapprima detenuto a Lugo e poi trasferito nelle carceri di Bologna. Nelle mani delle SS, l'antifascista romagnolo fu sottoposto a torture e sevizie da aprile alla fine di giugno, quando (ormai ridotto in fin di vita), fu trasferito all'ospedale di Bologna, poi a quello di Cervia e, il 3 luglio, all'ospedale di Ravenna, dove si spense cinque giorni dopo, per le lesioni interne che i suoi aguzzini gli avevano procurato. Ad Arnaldo Guerrini a Ravenna hanno intitolato una via; porta il suo nome anche una Sezione del PRI.