Attilio Corrubia
Interrotti, nell'ottobre del 1939, gli studi di Giurisprudenza all'Università di Bari, il giovane era stato ammesso al Corso allievi ufficiali dell'Accademia della Guardia di Finanza. Ne era uscito nel settembre del 1941 con la nomina a sottotenente, destinato al V Battaglione della GdF mobilitato in Grecia e nel Peloponneso. Pochi giorni prima dell'armistizio, Corrubbia era stato promosso tenente e l'8 settembre 1943 non esitò a passare con i partigiani greci che combattevano contro i tedeschi. Impegnato, con altri militari italiani, nel Battaglione partigiano greco "Elios" - operante a Kalavrita e che sul finire di dicembre si spostò nella zona di Arafarà - il tenente Corrubia finì per essere catturato dai tedeschi. Dopo quattro giorni di duri interrogatori, durante i quali l'ufficiale della GdF rifiutò di fornire notizie utili per la cattura degli altri partigiani della formazione, Corrubia fu impiccato sulla piazza di Epidauro. La motivazione della massima ricompensa al valor militare concessa alla sua memoria dice: "Aiutante maggiore di battaglione dislocato nel Peloponneso, riusciva a sottrarsi all'atto dell'armistizio alla cattura da parte delle truppe tedesche e si aggregava a banda partigiana greca, seguendone la rischiosa attività. Catturato in seguito a delazione e sottoposto a sevizie, si rifiutava di fornire qualsiasi elemento che potesse giovare al nemico. Condannato a morte mediante impiccagione, affrontava la prova suprema con intrepida fierezza ed ardimentosa serenità".