Benvenuto (Nuto) Revelli
Ufficiale degli alpini della Tridentina nella tragedia della campagna di Russia, a questa Nuto si rifece quando divenne uno dei primi organizzatori della resistenza armata nel Cuneese. Chiamò, infatti, "Compagnia rivendicazione Caduti" la prima formazione partigiana da lui messa insieme, prima di portare i suoi uomini nelle formazioni di Giustizia e Libertà. Dopo aver condotto numerose azioni di guerriglia ed aver superato l'inverno tra il 1943 e il '44 ed i rastrellamenti della primavera, Nuto Revelli assunse il comando delle Brigate Valle Vermenagna e Valle Stura "Carlo Rosselli", inquadrate nella I Divisione GL. Con queste forze, nell'agosto del 1944, riuscì a bloccare, in una settimana di scontri durissimi, i granatieri della XC Divisione corazzata tedesca, che puntavano ad occupare il valico del Colle della Maddalena. Secondo alcuni storici, fu proprio grazie all'eroismo degli uomini di Giustizia e Libertà, comandati da Nuto, che gli Alleati riuscirono ad avanzare sulla costa meridionale francese, per liberare, il 28 agosto 1944, la città di Nizza. Nei giorni della Liberazione, Revelli comandò la V Zona Piemonte. Lasciate le armi con il grado di maggiore (è poi stato nominato generale del "Ruolo d'Onore"), Nuto ha continuato con la penna il suo impegno civile. Tra i suoi libri ricordiamo, oltre a "Mai tardi, Diario di un alpino in Russia", edito per la prima volta da Panfili a Cuneo nel 1946, "La guerra dei poveri" (1962), "La strada del Davai" (1966), "L'ultimo fronte, Lettere di soldati caduti o dispersi nella II guerra mondiale" (1971)", "Il mondo dei vinti, Testimonianze di vita contadina" (1977), "L'anello forte, La donna, Storie di vita contadina" (1985), "Il disperso di Marburg" (1994), "Il prete giusto" (1998), "Le due guerre" (2003), tutti pubblicati da Einaudi. A due anni dalla scomparsa, una Fondazione intitolata allo scrittore partigiano è stata inaugurata a Cuneo. Ne raccoglie tutte le carte e si propone "la promozione della cultura che ispirò la Resistenza e la scelta antifascista, in particolare il movimento di Giustizia e Libertà" e "la valorizzazione del contributo apportato da Nuto Revelli alla conoscenza e allo studio del mondo contadino".