Bruno Betta
Nato da una famiglia di insegnanti, lui stesso, dopo la laurea in Filosofia, si dedicò alla scuola. Professore di Storia e Filosofia al Liceo classico "Giovanni Prati" di Trento, Bruno Betta dovette partire per la guerra. L'8 settembre 1943 si trovava in Bulgaria, a Varna, col grado di capitano e, catturato dai tedeschi, rifiutò di aderire alla RSI. Internato in vari campi in Polonia e in Germania, il deportato riuscì a sopravvivere e a tornare in Italia alla fine del conflitto.
Ripreso l'insegnamento al "Prati", il professore fu tra i promotori della costituzione dell'ANEI (l'Associazione nazionale degli ex internati), presidente per quasi vent'anni della Pro Cultura di Trento (che era stata fondata nel 1900 da Cesare Battisti) e preside, dal 1955 al 1974, dell'Istituto magistrale "Antonio Rosmini". Bruno Betta ha lasciato molte pubblicazioni sui campi di internamento nazisti e molti testi di educazione civica.