Bruno Bonicelli
Comandava col nome di battaglia di "Grappino" una squadra di partigiani delle "Fiamme Verdi", la formazione della Resistenza di orientamento cattolico. Con un piccolo gruppo di suoi compagni Bonicelli, nel pomeriggio del 24 aprile 1945, si apprestava ad entrare a Reggio Emilia ormai praticamente liberata.
Durante la marcia di avvicinamento, a pochi passi dalla Canonica di San Pellegrino, fu avvisato che poco distante era appostato un reparto della Wehrmacht. Il tempo di decidere di affrontare i tedeschi e i partigiani furono investiti da una gragnola di proiettili. Colpito al fianco mentre rispondeva al fuoco, Bonicelli spirò dopo mezz'ora.
In via Tassoni, sul luogo del sacrificio di Bonicelli, che gli è valsa la decorazione al valore, lo ricorda un cippo; è situato proprio vicino alla lapide in memoria del partigiano garibaldino Renzo Lazzaretti.
(a.f.)