Carlo Barbero
Caporal maggiore del 4° Reggimento alpini operante sul fronte occidentale, al momento dell'armistizio passò con i partigiani della II Divisione GL "Valle Grana". Durante tutto il periodo della Resistenza si distinse come comandante di distaccamento. Cadde tre giorni dopo la Liberazione, nel tentativo di fermare una colonna tedesca che puntava su Cuneo.
La motivazione della massima ricompensa al valore recita: " Animato da elevate qualità di coraggio, in venti mesi di intrepida lotta condotta da semplice gregario, eseguiva arditamente azioni di sabotaggio lumeggiando in ogni occasione la sua eccezionale personalità di eroico combattente. Ha preso parte a numerosi cruenti combattimenti confermando ogni volta le sue straordinarie doti di coraggio e di audacia. Catturato, riuscito miracolosamente ad evadere, riprendeva subito la lotta con maggiore ardore. Durante un rastrellamento condotto da preponderanti forze nazi-fasciste, dopo un giorno di aspri combattimenti, slanciatosi allo scoperto penetrava volontariamente da solo nello schieramento avversario eliminando una postazione nemica. Nei giorni dell'insurrezione, avvistata una colonna tedesca presso Cuneo, da solo e di sua iniziativa, apriva il fuoco da breve distanza nel tentativo di fermarla per consentire il sopraggiungere dei rinforzi partigiani, ma raffiche nemiche stroncavano la sua giovane esistenza all'alba della vittoria finale. Magnifica figura di ardito partigiano e luminoso esempio di sublime spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo".